Safety and Security


Sono due diversi concetti anche se nel nostro comune modo di intendere, identifichiamo il tutto con il termine SICUREZZA.
Il mondo marittimo è oggi influenzato in modo determinante dalla cultura anglosassone alla quale ci adattiamo volentieri in quanto è indubbio che nell’ambito marittimo gli anglosassoni sono pionieri
soprattutto nell’ aspetto della SAFETY e della SECURITY.
SECURITY è l’insieme delle precauzioni tese ad evitare o ridurre il più possibile azioni ostili da parte di terzi.
Tale politica è stata rafforzata in modo massiccio dopo l’attacco del 11/9/2001 alle Torri Gemelle.
Si concretizza in:

  • ISPS International Ship Port Security: serie di norme tese a determinare il livello di sicurezza applicabile ai Porti ed alla nave in base alla situazione corrente.
  • PFSO Port Facility Security Officer : determina, in base alle informazioni in suo possesso, il livello di
    sicurezza da applicare al porto.
  • CSO Company Security Officer : nominato dalla Società Armatoriale per interfacciarsi con il
    responsabile del Porto ( PFSO) e coordinare le azioni da intraprendere a bordo della nave.
  • SSO Ship Security Officer : responsabile a bordo della sicurezza e delle misure da intraprendere in
    base alle istruzioni ricevute dal CSO.

SAFETY è l’insieme delle precauzioni riguardanti la protezione della persona e dell’ambiente.
Dove vengono considerati:

  • gli indumenti e dispositivi di protezione personale;
  • I dispositivi di allarme in dotazione personale;
  • i metodi di controllo delle operazioni;
  • i rischi connessi ad ogni operazione;
  • soprattutto vengono considerati e valutati gli atteggiamenti e la precauzione per ogni lavoro;
  • viene enfatizzata la consapevolezza del rischio
    Le Compagnie armatoriali o Società di gestione fanno cospicui investimenti riguardo alla formazione del personale marittimo. Tale formazione seppur richiesta per tutti i marittimi dalle norme internazionali, è molto più accentuata e dobbiamo dire efficace per gli ufficiali e per i marittimi impiegati su navi impiegate dall’industria petrolifera o chimica. Infatti il numero degli incidenti marittimi con perdite umane e danni ambientali sono stati fortemente ridotti rispetto al passato.
    L’obiettivo dello “ZERO” incidenti è ancora da raggiungere ma potrà essere possibile se la strada della formazione continuerà ad essere percorsa.

Comandante Agostino Benvegnu


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