L’opinione – Subito una rapida soluzione politico/militare per  la normalizzazione del transito marittimo


E’ superfluo ribadire l’importanza che rappresenta il passaggio di Suez per il traffico marittimo Mediterraneo e Nord Europeo. E’ la vena giugulare dell’economia marittima; la sua sospensione significherebbe un allungamento dei tempi di trasporto dai 20 ai 25 gg a seconda del porto di partenza in estremo Oriente.

Ciò porterebbe ad un significativo e logico aumento dei costi di trasporto (al netto della speculazione che immediatamente prenderebbe forza).

Oltre che ad un aumento delle emissioni dovute al maggior consumo di combustibili, con buona pace dei progetti di decarbonizzazione.

Il pericolo insito nel passaggio dello stretto di Bab El Mandeb non è semplice pirateria ma l’azione di uno Stato o parte di esso contro la comunità internazionale.

La pirateria che ha interessato la navigazione in quell’area e che ha avuto il suo massimo sviluppo negli anni 2008 – 2011, venne combattuta, fino a neutralizzarla con l’imbarco a bordo di guardie armate che accompagnavano le navi nel tratto di mare dal Mar Rosso al Golfo Persico.

In questa situazione le guardie armate non possono essere di alcuna utilità visti i mezzi impiegati dai terroristi per attaccare le navi in transito. Sono stati usati elicotteri da combattimento, missili e droni armati.  La difesa o la deterrenza da attacchi di queste dimensioni, non può che essere affidata alle forze armate dei paesi che hanno il maggior interesse nel traffico in quell’area.

Lo stretto di Bab El Mandeb per le sue caratteristiche orografiche è difficile da controllare a meno di rendere inoffensive le postazioni militari circostanti e questo deve essere necessariamente fatto da forze congiunte e possibilmente sotto l’egida dell’ONU.

Data l’enorme importanza di quella via d’ acqua ed allo stesso tempo considerati i danni economici causati a paesi quali l’Egitto, i porti dell’Arabia del Mar Rosso ed il Sudan, solo per citare quelli direttamente coinvolti in una eventuale chiusura, pensiamo che la situazione di crisi nello stretto, dovrà avere una rapida soluzione politico/militare per  la normalizzazione del transito marittimo.

Com.te Agostino Benvegnù

Photo Credits: Marina Militare – Ministero della Difesa


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