Genova for yachting, la nautica diventa protagonista. Amico: “Servono più spazi e infrastrutture”


“I numeri lo dimostrano: la nautica professionale è lo Jannik Sinner della portualità”. Non è mancato un cenno alla vittoria in Australia del tennista altoatesino, l’evento che oggi domina la cronaca italiana: così Alberto Amico, presidente di Amico & Co. e portavoce di Genova for yachting, associazione che rappresenta la nautica professionale genovese, è intervenuto questa mattina all’assemblea pubblica dedicata al comparto della nautica da diporto, utilizzando una parabola ardita ma che rende l’idea dei numeri importanti raggiunti dal comparto della nautica da diporto nel capoluogo ligure.

“Nautica professionale a Genova: da eccellenza a leadership mondiale. Sfide e progetti da condividere con la città”. Questo il titolo dell’evento, che ha visto la partecipazione dei protagonisti della nautica genovese e dei massimi rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, riunite nella Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio. Nella prima fase dell’evento è stato presentato lo studio “L’impatto socio-economico della nautica professionale di Genova” condotto da The European House – Ambrosetti. Giunto alla sua quinta edizione, lo studio evidenzia la crescita considerevole di tutti i dati relativi al 2022, con scenari promettenti: sale a 512 milioni di euro (+50% sul 2021) il valore del giro d’affari calcolato lungo tutta la filiera del territorio; sale anche l’impatto occupazionale sostenuto dal comparto, raggiungendo i 2450 addetti, contribuendo per 181 milioni di euro al PIL ligure.

Nel 2022, sono state 1800 le toccate di Grandi Yacht gestite dalle aziende di Genova for Yachting per un totale di circa 70mila giornate di permanenza: ben 12.000 i membri di equipaggio che hanno vissuto in città, con evidenti benefici per il tessuto commerciale e dei servizi. Numeri importanti per un’industria in cui Genova è un’eccellenza riconosciuta, e dove è sempre più forte il comparto della nautica da diporto che contribuisce in modo significativo all’economia del porto e del territorio.

Nelle rilevazioni 2023 i dati di traffico di grandi yacht nelle marine e nei cantieri sono stati ulteriormente superati (oltre 79 mila giornate di permanenza) con conseguente potenziale aumento dell’impatto: l’analisi evidenzia tuttavia come la crescita dei traffici sia concentrata nelle imbarcazioni di lunghezza inferiore (da 15 a 75 metri di lunghezza), e diminuisca per le unità oltre i 75 e poi i 90 metri, cioè nel settore di mercato che nel mondo sta crescendo maggiormente rispetto agli altri.

Un campanello d’allarme per non cadere nell’errore di accontentarsi dei numeri in forte crescita: il dato infatti preoccupa soprattutto per la scarsità di infrastrutture portuali dedicate quali accosti tecnici, marine, bacini. “Siamo riconosciuti come un comparto di eccellenza e riusciamo a fare squadra con il territorio. Tuttavia è evidente che il nostro sistema in prospettiva ha dei limiti sia in termini di spazi a terra per future attività sia nell’accoglienza e gestione delle unità più grandi che è il trend del mercato” ha dichiarato Giovanni Costaguta, Presidente di Genova For Yachting.

“Le dimensioni e il trend del mercato dei superyacht, che prevede di raggiungere le 7700 grandi unità naviganti nel 2030, ci fanno comprendere che il potenziale di ricaduta economica nel solo Mediterraneo è enorme. La stima teorica è di 9.5 miliardi di euro, di cui secondo i nostri dati TEHA Genova oggi ne intercetta meno del 5%” ha aggiunto Giuseppe Pappalardo, AD Marina di Genova, Portavoce GFY, Marine.

È cruciale recuperare spazi per nuove infrastrutture attraverso una riorganizzazione degli stessi in ambito riparazione navali, e sfruttando gli interventi sul Waterfront di levante e della nuova diga. A terra mancano officine e laboratori, per mantenere localmente le lavorazioni qualificate, fattore chiave per la competitività del comparto” ha sottolineato ancora Amico.

Un comparto in grande crescita, ma che necessita di investimenti e infrastrutture per compiere davvero un salto di qualità: dicono questo dunque i dati elaborati da TEHA, che hanno fornito una base per la successiva tavola rotonda con le istituzioni: sono intervenuti il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, l’ad di AdSP Mar Ligure Occidentale Paolo Piacenza, il presidente Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio e, in conclusione, ha preso la parola anche Edoardo Rixi, Vice Ministro delle Infrastrutture.

“Va affrontato innanzitutto un discorso culturale, secondo cui la nautica da diporto è sempre stata marginale rispetto a industria e commercio. Non è così: lo dimostrano i numeri qui descritti e i migliaia di genovesi che appena possono vanno per mare, me compreso” ha commentato il sindaco Bucci, ammettendo il proprio “conflitto d’interesse” sull’argomento.

“La nostra amministrazione ha fatto tanto per questo settore così importante, ma si può e si deve migliorare” ha evidenziato Toti, cui ha fatto eco Rixi, secondo il quale “la nautica da diporto ha dietro di sé una filiera complessa e articolata, ricca di opportunità per una capitale del mare come Genova”.


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