Environmental Defense Fund Europe: “Intervenire sulle emissioni di metano aumentando meccanismi di trasparenza e responsabilità”


A seguito dell’accordo raggiunto alla COP28, il Fondo per la Difesa Ambientale in Europa fornisce le seguenti dichiarazioni e commenti per massimizzare gli sforzi dei Paesi per la decarbonizzazione. Di seguito le citazioni di Flavia Sollazzo, Direttrice Senior per la Transizione energetica dell’UE. “Siamo davanti ad un potenziale momento di svolta per la transizione energetica globale. L’accordo raggiunto alla COP28 porta finalmente alla luce l’urgenza di avviare una decarbonizzazione, ma manca ancora di mandati vincolanti per una rapida riduzione dei combustibili fossili.

Questo decennio è cruciale per contrastare gli effetti già evidenti del cambiamento climatico e tutti i Paesi, compresa l’Italia, dovranno considerare questo accordo come un invito ad agire rapidamente e in modo significativo. L’industria energetica deve intensificare gli sforzi e attuare misure concrete per rispettare gli impegni volontari. Ciò significa anche adottare al più presto pratiche che si allineino agli standard sul metano in arrivo nell’UE, anche per quello che riguarda le importazioni, per riuscire a generare riduzioni e quindi avere risultati nel breve periodo”.

L’Italia è già riuscita a diminuire significativamente le emissioni di metano rispetto ad altri stati e il governo ha inserito esplicitamente nell’ultima versione del Piano Nazionale per l’Energia e il Clima impegni in tal senso. Considerando la sua posizione strategica e la volontà di diventare hub mediterraneo del gas, confidiamo che questo impegno continuerà e verrà rafforzato, sia in un’ottica di rafforzamento della sicurezza energetica e ambientale, fino a renderlo un hub della riduzione di metano anche da parte dei paesi importatori. Il nostro Paese può diventare in tal senso un punto di riferimento a livello internazionale per la transizione energetica, mettendo questo impegno al centro della collaborazione con gli altri paesi dell´area e del Piano Mattei.

I governi, le imprese e la società civile devono ora unire le forze per migliorare i processi di trasparenza e di responsabilità in relazione alle emissioni. La priorità riguarda il metano, un killer del clima. Environmental Defense Fund, insieme a organizzazioni esperte, lavora insieme a scienziati di tutto il mondo per fornire dati pubblici, accurati e affidabili sulle emissioni di metano. Grazie a MethaneSAT, il satellite altamente sofisticato che EDF lancerà all’inizio del 2024, potremo migliorare i meccanismi di trasparenza e responsabilità delle emissioni, impedendo agli emettitori di nascondersi e migliorando le nostre possibilità di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C, prima che la porta si chiuda definitivamente”.

Info: https://www.cutmethaneeu.org/

La minaccia del metano – Il metano è un potente gas serra identificato come il secondo maggior responsabile del riscaldamento globale, con un potenziale di riscaldamento oltre 80 volte superiore a quello dell’anidride carbonica nei primi 20 anni dopo la sua immissione nell’atmosfera. La concentrazione atmosferica di metano sta aumentando più rapidamente oggi che in qualsiasi altro momento dagli anni Ottanta. Le emissioni di metano prodotte dall’attività umana sono responsabili di almeno il 25% del riscaldamento attuale. Il settore del petrolio e del gas si distingue per un contributo significativo, con emissioni di metano superiori di circa il 70% rispetto ai dati ufficiali e destinate ad aumentare.

Environmental Defense Fund Euorpe (EDFE) – Una delle principali organizzazioni internazionali senza scopo di lucro, Environmental Defense Fund Europe (edf.org e edfeurope.org) crea soluzioni trasfrmative per i problemi ambientali più gravi. Per farlo, EDFE collega scienza, economia, legge e partnership innovative con il settore privato. Con oltre 3 milioni di membri e attivisti e uffici negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, in Cina, India, Messico e Indonesia, scienziati, economisti, avvocati ed esperti di politica lavorano in 28 Paesi e in tutta l’Unione Europea per trasformare le nostre soluzioni in azioni. Collegatevi con noi su Twitter @EnvDefenseEuro


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