Cantiere Navale Vittoria, che opera nell’ambito di un piano di ristrutturazione omologato, procedura introdotta dal nuovo codice della crisi d’impresa, è interessata da una proposta di subentro di Management Buyout (MBO) e sta interloquendo con altri soggetti industriali che hanno sottoscritto accordi di riservatezza per accedere alle informazioni societarie.
Si è riunito l’11 giugno il l tavolo relativo alla situazione di Cantiere Navale Vittoria S.p.A. di Adria (RO). L’incontro, convocato dalla Regione, è stato coordinato da Giuliano Bascetta dell’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro e ha visto la partecipazione della Direzione Lavoro regionale, dell’azienda e dei suoi consulenti, di Confindustria Veneto Est, delle sigle sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil di Rovigo e dei rappresentanti dei lavoratori.
L’incontro ha avuto l’obiettivo di fare il punto della situazione in merito al subentro di un nuovo soggetto nella compagine societaria aziendale per garantire la continuità industriale e occupazionale della storica azienda, che al momento occupa 50 lavoratori.
La proposta di MBO, avanzata dagli attuali manager, che costituiscono la struttura tecnica e possiedono le competenze chiave per assicurare la continuità d’impresa, è stata considerata positivamente dal tavolo anche perché è rafforzata dall’impegno dei proponenti a investire capitali propri, purtroppo insufficienti a ricapitalizzare l’azienda e garantire la finanza necessaria all’avvio di nuove commesse. A supporto del progetto potrebbero però già esserci uno o due soggetti industriali che stanno realizzando approfondimenti e a breve dovrebbero pronunciarsi in via definitiva. Rispetto al precedente incontro del tavolo, tenutosi appena un mese fa, è stata registrata anche la presenza di un maggiore interesse di altre imprese del territorio, alcune di queste potrebbero essere compatibili con il progetto di MBO. È stato ricordato inoltre che Cantiere Navale Vittoria è operativa con il pieno sostegno dei lavoratori: ha effettuato nei giorni scorsi la consegna di tre imbarcazioni alla marina militare tunisina e, entro luglio, completerà una commessa per il Ministero dell’Interno croato. I potenziali acquirenti e investitori sono consapevoli che l’azienda non avrebbe problemi di mercato dato che, per le imbarcazioni fino a 35 metri in cui è specializzata, esiste una domanda inevasa e un grande interesse dei clienti. A fronte del termine del 31 luglio, quello che ancora manca è una proposta di acquisto vincolante e cauzionata che consentirebbe la conclusione positiva della procedura e il rilancio dello stabilimento.
Le Parti sindacali e Confindustria Veneto Est hanno rinnovato piena disponibilità a supportare il processo di rilancio insieme alla Regione che, anche attraverso l’Unità di crisi aziendali, sarà impegnata a monitorare il processo. Il prossimo incontro del tavolo è previsto per il 10 luglio.